A CIASCUNO IL SUO



Ci sono due mestieri per svolgere i quali io ritengo sia necessaria, oltre ad una solida preparazione, una forte vocazione: il mestiere del medico ed il mestiere dell’insegnante. 
In ambedue i casi si esercita una grossa influenza sulla vita delle persone e per tale motivo è importante che il medico e l’insegnante abbiano una forte sensibilità verso le persone. 
Non si può pensare che il lavoro del medico ed il lavoro del dell’insegnante, siano mestieri come tutti gli altri e quindi possano essere svolti da chiunque. 

Non è così.


In questi casi, più che mai, è necessario che i controlli di accesso alla professione siano serrati ed  atti a comprendere la capacità (professionale ed etica) di ognuno di accedervi, ma soprattutto di continuare a svolgerli nel tempo.

過労死 - Karōshi



"Karoshi" in giapponese significa "morte per carico eccessivo di lavoro".
Ho letto un articolo di una reporter Giapponese morta per arresto cardiaco dopo aver fatto un numero sconsiderato di ore di straordinario.
Leggo di Paola Clemente, una donna che alcuni mesi fa è morta per troppo lavoro nei campi nei dintorni di Andria, in Puglia.
Ho letto e continuo a leggere tante storie simili e mi si stringe il cuore e mi chiedo come sia possibile che, ancora oggi, vi siano lacune così grandi riguardo i diritti dei lavoratori.
Il tema degli straordinari poi è, a mio parere, una lama a doppio taglio.
Nel caso in cui gli straordinari vengano pagati c'è la "voglia" da parte dei lavoratori di aderirvi per aumentare la busta paga da portare a casa ogni mese.
Posso capire questo punto di vista; il caro vita, le esigenze sempre più pressanti da parte dei figli, la speranza di una vita agiata fanno sì che si cerci di guadagnare sempre un po' di più, però questo vuol dire togliere tempo alla propria vita privata ed alla propria famiglia e quindi non sempre il gioco vale la candela.
Nel caso in cui gli straordinari non siano pagati, tipico esempio di sfruttamento, c'è la voglia dei datori di lavoro di accaparrarsi quel maggior guadagno che spetterebbe ai lavoratori a vantaggio della propria produzione e quindi dei propri introiti.
Nasce qui l'esigenza di regolamentare, ma più che altro di verificare che le leggi esistenti siano applicate,
Perché il fatto è proprio questo: i diritti, dopo anni di lotta, sono stati finalmente regolamentati, ma vengono rispettati nonostante vi siano leggi che li riconoscano?
Bisogna essere vigili, bisogna che i lavoratori non accettino incondizionatamente tutte le assurde condizioni che alcuni datori di lavoro vogliono propinare, con la scusa che il mercato del lavoro è in crisi, che il mercato in genere è in crisi e quindi se si accettano determinate condizioni si lavora, altrimenti si passa al prossimo candidato, che magari si trova in una situazione di bisogno e quindi è disposto ad accettare di tutto, pur di portare a casa un minimo di salario o stipendio.
Da alcuni anni stiamo vivendo una crisi profonda, ma la mia sensazione è che la ripresa da questa crisi voglia essere accollata interamente sulle spalle dei lavoratori ed ovviamente questa cosa la trovo ingiusta e riprovevole.