Buon compleanno Mamma




"Il tempo non è un sacco, magari è un bosco. Se hai conosciuto la foglia, poi riconosci l'albero. Se l'hai vista negli occhi, la ritroverai. Pure se è passato un bosco di tempo" Erri De Luca, l'autore di queste bellissime parole, non ha tutti i torti. In fondo il tempo non è qualcosa che si accumula per nulla, ma solo un modo per conoscere e conoscersi meglio. L'avanzare del tempo, da questo punto di vista, è solo ciò che di più bello possa esserci e nemmeno le rughe devono spaventarci. Lo diceva una grande attrice, Anna Magnani: 
“Lasciami tutte le rughe, non me ne togliere nemmeno una. C’ho messo una vita a farmele!” Perché ciascuna ruga è l'impronta di un'esperienza, bella o brutta che sia, ma un'esperienza di vita ed è la vita il dono più grande che si possa ricevere.
Buon compleanno..... Mamma

G U E R R A

    (Tank Man, Jeff Widener)

Solo chi ha vissuto personalmente la guerra conserva "sotto la propria pelle" le sensazioni provate e che mai potrà cancellare.
Io non voglio conoscere quelle sensazioni, mi è sufficiente il ricordo di coloro che le raccontano piangendo.

P O E S I A






Amo la Poesia. 
La poesia mi fa compagnia.
La poesia mi consola nei momenti di dolore, perché in essa trovo rifugio.
La poesia esalta la mia gioia nei momenti di felicità.
La poesia è la sola che metta d'accordo la mia mente ed il mio cuore.
La poesia rappresenta per me il mondo, perché attraverso essa riesco a riconoscerne tutte le sue sfumature.


T I O D I O perché T I A M O

Può esistere un "ti odio perché ti amo"?
Puoi lasciare andar via una persona dicendo "sono costretta a lasciarti perché ti amo troppo", ma di un amore malato, che va oltre la ragione, oltre il cuore, oltre tutto?
Se poi ti rendi conto che quell'amore malato, con l'aiuto dell'unica persona al mondo che vorresti al tuo fianco, solo concedendoti una seconda possibilità, potrebbe guarire cosa fai? Cosa fai soprattutto se l'altra persona, a cui nel tempo hai preso tutto ed hai dato il peggio di te, quel peggio che fino ad allora neanche tu sapevi di poter tirar fuori, questa seconda occasione non te la concede? 
Svelatemi questo arcano, perché io ancora oggi credo di poter meritare un uomo che impari ad amare i lati spigolosi del mio essere e soprattutto un uomo che per accudire l'amore che può esserci tra noi mi insegni a limare questi aculei, maledetti aculei. Soprattutto maledetto il giorno in cui ho imparato che i sogni esistono e si avverano se solo ci credi. Non è così. Non lo è. 

Ciò che non ti uccide ti fortifica



Conoscevo una persona, sempre allegra, solare, sorridente, forte.
Anzi proprio forte no.
Tutti erano convinti che lo fosse, anche io lo credevo.
Era vista da tutti lo stereotipo di donna intelligente, indipendente, testarda, controcorrente, sempre felice, allegra ed infine forte. 
La persona che conoscevo era circondata da tante persone, ma nessuna di queste riusciva ad andare oltre quella coltre dura che lei stessa aveva costruito intorno a sé e che non permetteva a nessuno di oltrepassare. 
Lei non lo permetteva, è vero, ma nessuno ci ha mai provato.
Tutti hanno ritenuto che fosse più conveniente rimanere in superficie 
Allora nei momenti di maggiori difficoltà si è ritrovata completamente sola, nessuno ha creduto che lei potesse aver bisogno di aiuto, nessuno, neanche la famiglia. 
Ognuno ha continuato la propria vita nella normalità di sempre, mentre quella persona si sentiva sempre più sola, indifesa e bisognosa di aiuto, ma non ha mai gridato questo bisogno di aiuto, non ha mai sventolata la famosa bandiera bianca, ma ha continuato imperterrita a seguire ciò che credeva giusto per sé e per chi amava di più nella sua vita.
Tante delusioni ha subito, tante amarezze ha dovuto ingoiare, tanti dolori, tante scelte "obbligate", tanta indifferenza.
Dopo tutto ciò però quella coltre di durezza si è rotta e ciò che prima era forza solo apparente è diventata forza vera, perché quelle esperienze fatte l'hanno resa davvero forte, indipendente ed a volte indifferente a coloro che volontariamente o involontariamente le fanno del male.
Ora la persona che ho imparato a conoscere non ha paura di farsi avvicinare dalla gente, perché ora è davvero forte e nessuno mai potrà più farle del male. 

M O N T E S C A G L I O S O

In fondo a me piace vivere nel mio paese. Certo città, è città da un po', credo dal 2005, ma ha tutti i connotati e tutte le caratteristiche di un paese. Di un paese neanche tanto grande. Mi piace perché quando vado al bar o in un ristorante o in edicola o supermercato non mi salutano con "buongiorno signora", ma con "ciao Vincenza" o addirittura, in alcuni casi, azzardano con un "ciao Enza".  Mi piace perché ogni volta che esco a fare una passeggiata non mi sento sola, mai. Conosco tutti e tutti mi conoscono, sanno tutto di me, spesso sanno più loro di quanto ne sappia io, ma si sa, in fondo nei paesini spesso non c'è tanto da fare e il più delle volte leggere un libro annoia, mentre ricamare storie intorno ad una persona è più divertente e soprattutto meno impegnativo, ma io non me la prendo, anzi questa cosa mi diverte perché io sono innamorata del mio paese ed anche della gente del mio paese e come in tutte le storie d'amore apprezzi i pregi e convivi anche con i difetti. Certo non vivo più nel mio paese, ma quando vi torno è come senno fossi mai andata via.

PD _#primarie segretario regione #basilicata


In vista delle primarie per l’elezione del Segretario Regionale PD si sente
sempre più spesso parlare di candidatura ordinaria.
Cosa si intende per candidatura unitaria?
A volte davvero non capisco questo mio Partito. 
Le primarie sono delle competizioni e perché competizione sia è necessario
che a candidarsi vi siano almeno due persone.
Ciò che importa è che la competizione sia leale, senza sotterfugi e
soprattutto senza accordi a latere. Se si cerca una candidatura unitaria già
non si parla di candidatura ma di cooptazione, inutile votare se non vi è
un’alternativa.
Io come iscritta al PD, prima che come dirigente PD, mi sento appartenere ad
un partito molto più democratico, quanto più si dà la possibilità a chiunque
di mettersi in gioco, di confrontarsi, di impegnarsi, affinché grazie al
proprio lavoro sia il partito ad essere unito, intorno ad un programma prima
che intorno ad una persona.
Il confronto non è scontro. Il confronto quando è fatto in modo leale e
concreto non può che arricchire. 
L’obiettivo deve essere comune, ma è necessario guardarlo da ottiche diverse
e utilizzare forze e forme differenti per raggiungerlo.
La cosa a cui anelo per il mio partito? 
Avere tante voci all’interno del partito, ma che parlano la stessa lingua. 
Un confronto continuo tra le stesse, ma un unico, armonioso e chiaro suono
verso l’esterno.
Volendo mutuare le parole di Gibran “così come le corde di un liuto son sole
benché vibrino della stessa musica”.
Quindi quando mi recherò a votare per le primarie spero mi sia data la
possibilità di scegliere, la possibilità di votare. 
E di votare un uomo o una donna del PD.




Dal Consiglio Regionale della Basilicata un attacco alla L. 194

La proposta di legge dei consiglieri regionali Pace e Bradascio, intitolata “misure di sostegno sociale alla maternità e alla natalità”, credo, e mi auguro, lasci il tempo che trova.
A partire dalle sue premesse, essendo in esse chiaro l’intento di
“delegittimare” la legge 194.
Sappino i consiglieri proponenti che la legge 194 non è un motivo di
decremento della natività o come dicono, in modo molto tendenzioso, di
incremento del tasso di mortalità.
La legge 194 sancisce "semplicemente" un diritto di scelta.
I consiglieri hanno dato un giudizio molto soggettivo facendo trapelare
dietro le loro parole la volontà di delegittimare indirettamente quella
legge per cui tanto si è lottato.
I consiglieri regionali non devono in alcun modo essere autoreferenziali o
farsi portatori degli interessi di una sola parte della popolazione, potesse
anche esserene questa la maggioranza, ma è loro dovere legiferare
assicurandosi che alcun diritto venga leso, specie quando quel diritto è
garantito e riconosciuto da una legge di stato.
Sappino i consiglieri regionali che alla base della decisione delle donne di
abortire non sempre vi sono motivazioni di carattere economico, più spesso e malvolentieri le motivazioni sono altre; e seppure fossero di carattere economiche queste
motivazioni i Consiglieri credono che 250 euro mensili per 18 mesi siano
sufficienti a garantire una vita dignitosa per sé e per il proprio bambino?
Il consiglio regionale anziché sprecare tempo e forze ad ideare norme che
possano delegittimare leggi con le quali non sentono di essere in "sintonia" pongano in campo
azioni serie volte a migliorarle le condizioni e la qualità di vita
dell’intera popolazione lucana dal punto di vista economico, ma soprattutto
dal punto di vista sociale e culturale.
I consiglieri debbono ben avere in mente che la vita della gente non si
compra, i diritti acquisiti non si vendono.
Io sono contro l'aborto, sempre e comunque. Io credo il primo istante in cui avviene la fecondazione si dia luogo alla vita, ma sono maledettamente convinta che il diritto ad avere una libertà di scelta sia fondamentale e che da esso non si possa prescindere.
Mi aspetto dunque che i consiglieri del partito cui mi "fregio" di appartenere facciano sentire la propria voce, perché sono sicura che la pensino esattamente come me. O no?!