PER ANTONIA

Madre e Figlio di Klimt 

Bontà ed amore, sono queste le parole che mi vengono subito in mente se penso a te. 
Ti ho conosciuta troppo tardi per cui non abbiamo potuto trascorrere tanti anni insieme, ma nonostante questo ho imparato a volerti bene. 
Per quel poco tempo, quei pochi anni, che abbiamo trascorso insieme ho potuto apprezzare tante cose di te, i tuoi tanti  pregi.
Innanzitutto la Fede. 
Sì, proprio io che non credo, la cosa che ho apprezzato maggiormente di te è stata la tua Fede; era vera, sincera, pulita e senza fini. 
Tu andavi in chiesa perché sentivi l’esigenza di andarci, non per altro, può sembrare scontato, ma per me non lo è assolutamente. 
La bontà, che ti contraddistingueva e che sono sicuro che ti contraddistinguerà anche in Paradiso, perché è lì che ora tu sei.
L’intelligenza, la voglia di conoscere, la voglia di imparare.
La fierezza.
Fiera della tua cara mamma, ma soprattutto del tuo caro papà. L’uomo che ti ha fatto vivere il mondo come se fossi una principessa; che bello aver avuto la possibilità di ascoltare i tuoi racconti. Mi sembrava vivessi in un mondo fatato, tra teatro, cavalli e calessi; case con volte altissime e dipinti fantastici.
Fiera dei tuoi due figli, Vito e Lorenzo. 
Figli che ti sono stati accanto fino all'ultimo respiro. 
Ti hanno amato tanto perché tu hai insegnato loro l’amore puro.
In questi ultimi mesi in cui ho potuto osservare la devozione, la cura e l’amore che Lorenzo aveva nei tuoi confronti me ne sono innamorata ancora di più, grazie anche per questo. Attraverso gli occhi di tuo figlio ho conosciuto ancora di più la tua bellezza.
Bella, non sono interiormente, eri bellissima da giovane, la più bella del paese, e lo sei stata fino alla fine, mai niente fuori posto, sempre perfetta, sempre agghindata. 
Fiera di tuo marito Gaetano, un gran lavoratore e giocherellone, nonostante non mancassero battibecchi, ma eri una donna troppo combattiva per rimanere in silenzio. 
Fiera dei tue due nipotini. Gabriele e Martina. Li hai amati alla follia e sono certa che sarai il loro angelo custode. 
Avrei voluto tanto donarti un altro nipote, mi dispiace non ci siamo riusciti, ma ti prometto che semmai dovessimo avere un giorno una figlia si chiamerà Antonia, sperando che possa avere le tue stesse qualità, d’altronde il nome Antonia significa “principessa”.
Eri però fiera di mio figlio, Luca, dicevi a tutti: “prende voti altissimi, è tanto intelligente”.
Fiera di tua nuora, Anna, una donna forte e capace di gestire lavoro e famiglia, come solo una donna in gamba può fare. 
Così mi dicevi. 
L’amore per la lettura che ci accomuna, come l’amore per la politica, sebbene per due schieramenti diametralmente opposti. 
Amavi così tanto Berlusconi che da quando ti ho conosciuta l’hai reso più simpatico anche a me. 
Il tuo romanticismo, donna romantica e passionale, quanti Harmony letti, io e Lorenzo ci scherzavamo su questa cosa, continueremo a farlo. 
L’amore per la tua famiglia, le tue sorelle, i tuoi fratelli, le tue cognate, i tuoi cognati e tutti i nipoti. Le tue cugine, le tue amiche. 
La tua socialità, la tua voglia di stare sempre tra la gente, di parlare, confrontarti. 
Avresti meritato un funerale circondata da tutte le persone che hai amato e che ti hanno amato. Non è stato possibile. 
Questo maledetto virus ha impedito che anche io fossi vicino a te negli ultimi giorni, oggi che sei volata in cielo. 
Sono però felice perché siamo riuscite a fare una video-chiamata domenica e sono felice perché le ultime parole che ci siamo dette sono state: “ti voglio bene”.


Per Antonia, 
con Amore Vincenza