3^ FESTA DEMOCRATICA MONTESCAGLIOSO





Anche quest'anno il Partito Democratico Circolo di Montescaglioso organizza la Festa Democratica che si terrà dal 5 agosto al 7 agosto.
Tutta la festa sarà improntata su momenti di approfondimenti tematici, momenti musicali e conviviali. Un modo per stare insieme, un modo per dar voce a chi avesse voglia di esprimersi.
Di seguito il programma completo. Siete invitati.

Giovedì 5
17.00: Arte&Gioco - Laboratorio di pittura per bambini
19.30: Cerimonia assegnazione premio “Una Vita Per Lo Sport”
20.00: Presentazione Conferenza Regionale Donne Democratiche. Interviene la referente Regionale e componente della Segreteria Regionale Rossella Brenna. Introduce Vincenza Abbatiello componente del Coordinamen to PD Montescaglioso.
21.00: Incontro/Dibattito “Dal Comune alla Regione: l’impegno del Partito Democratico”. Intervengono Angelo Garbellano, Assessore alla Provincia di Matera, Rocco Santarcangelo, Capogruppo PD Comune Montescaglioso e Vincenzo Viti, Capogruppo PD Regione Basilicata. Coordina Carmela Gallipoli componente del Coordinamento PD Montescaglioso
22.30: Evento Dolce&Salato in Casa PD – degustazione di dolci e rustici.

Venerdì 6
17.00: Arte&Gioco - Laboratorio di pittura per bambini
20.30: Incontro/Dibattito “Il Federalismo Fiscale: opportunità e criticità”. Intervengono il Sen. Filippo Bubbico ed il Sen. Cosimo Latro nico. Coordina Antonio Lorusso, componente del coordinamento PD Montescaglioso.
22.30: Evento musicale: Jazz sotto le stelle con Gianfranco Menzella Quintet
Andrea Gargiulo al piano/Camillo Salerno al basso/Giovanni Scasciamacchia alla batteria/Rossella Racanelli, voce/Gianfranco Menzella al sax

Sabato 7
17.00: Arte&Gioco - Laboratorio di pittura per bambini
20.30: “La voce dei Giovani Democratici”, interviene Felice Tauro, Segretario GD Provincia di Matera.
21.00: Incontro/Dibattito “Il centrosinistra intervista il Presidente della Regione Basilicata, Vito De Filippo”.
22.00: Conclusione della festa con Sangria party e DJ Music
22.00: Estrazione Riffa Democratica

Nello spazio della festa anche lo stand TESSERAMENTO 2010. Chi vorrà, in quella occasione, potrà aderire al Partito Democratico.

Sono donna e non mi sento obbligata a votare una donna



Mi sento sempre più umiliata dalla necessità di specificare, pretendere, legiferare circa la partecipazione della donna nella vita politica, nel mondo del lavoro, eccetera eccetera.
In fondo l’articolo 3 della Costituzione italiana parla chiaro: tutti i cittadini hanno pari dignità sociale e sono eguali davanti alla legge, senza distinzione alcuna ed è compito della Repubblica rimuovere gli ostacoli che di fatto limitano l’eguaglianza
Perché allora questa necessità di dover ribadire?
Perché c’è sempre bisogno di dover imporre la donna?
Le quote rosa.
Le odio.
Le odio perché ancora una volta si sente il bisogno e si avverte la necessità di includere “forzatamente” le donne.
Però ancora oggi servono. 
Servono per accedere almeno "alla candidatura".
Il problema è alla radice.
E’ un problema culturale.
Un problema che non può essere risolto imponendo, ma solo cambiando e proponendo dei cambiamenti.
Chi deve promuovere questi cambiamenti?
Noi donne.
Ancora una volta dobbiamo essere noi a fare, ad agire, ad essere pragmatiche.
E come?
Iniziando ad essere, noi stesse, meno maschiliste.
Iniziando a nasconderci meno dietro ad un dito.
Quante volte abbiamo sentito dire da un’amica: “non posso, ho il bimbo piccolo” o “non posso, devo preparare la cena a mio marito, chi lo sente se torna a casa e non mi trova” o “vorrei lavorare, ma poi con i bimbi come faccio?”.
Quante volte mi sono sentita dire da altre donne: “ma come fai? Con un bambino così piccolo, non ti senti in colpa a lasciarlo per fare le cose tue?”.
Dobbiamo scrollarci di dosso questo “maschilismo femminile” , questo modo di essere “geisha” a tutti i costi e guardare un po’ più a noi stesse.
Pensare a noi, come donne, come lavoratrici, come coloro che possono e devono impegnarsi in società.
Abbiamo il diritto di partecipare, ma innanzitutto abbiamo il DOVERE.
Ancora, sento dire spesso: “le donne non votano le donne”.
Sinceramente, quando esprimo il mio voto, non bado al sesso del candidato, bensì alla PERSONA candidata.
Cerco di capire quale può essere la persona più capace ad amministrare la cosa pubblica. La persona che meglio degli altri può anteporre gli interessi collettivi agli egoismi ed agli interessi personali.
Una persona candidata diventa per me asessuata.
E così dovrebbe essere.
Certo si dovrebbe fare in modo che vi fossero più donne candidate, ma non attraverso le quote rose, non perché “imposte”. Abbiamo bisogno di donne pronte, preparate, capaci e desiderose di fare.
Abbiamo bisogno della disponibilità delle donne a partecipare alla vita politica. Ed ecco che la scuola di formazione politica che la consulta regionale delle donne democratiche intende realizzare assume un ruolo fondamentale in questo percorso.
Concludo dicendo che noi donne dovremmo essere ambiziose, perché l’ambizione non ha alcuna accezione negativa, anzi.
L’ambizione insegna ad essere migliori, insegna a guardare oltre, insegna a cercare dei risultati che ci fanno stare bene, che ci fanno vivere meglio e che quindi ci spronano a fare meglio anche per gli altri, soprattutto per gli altri.
Noi donne possiamo tutto. Noi donne possiamo anche fare politica. Noi donne dobbiamo fare politica.
D’altronde la parola “donna” deriva dal latino domna, forma sincopata di domina, cioè padrona.
Come diceva il mitico Peppino, “ho detto tutto!”