I MIEI 18 ANNI. IL MIO ABITO.

 




Quando ero piccola sognavo di poter fare tutto ciò che facevano i maschietti. 

Sbucciarmi le ginocchia senza aver paura che poi indossando la gonnellina le cicatrici rendessero le mie gambette meno belle. 

Andare a caccia di uccelli puntandoli con la fionda, costruita da me stessa. Cercando un ramo di ciliegio biforcuto ed aggiungendo la molla più elastica possibile in modo da lanciare il sasso il più lontano che potessi. 

Fare a botte con i maschi e dimostrare di essere più forte.

Ed in effetti mi comportavo così e facevo di tutto perché sembrassi un maschio.

Capelli sempre corti.

Attaccabrighe.

Guidavo il motorino a 7 anni, guidavo la macchina, la 126 bianca di mamma, a 10 anni. 

Le discese spericolate con la bicicletta ed i pattini, insieme a mio cugino Claudio, ancora più pazzo di me, a casa di sua nonna Antonietta, la mitica, amorevole e mai dimenticata Zi 'ntonett. 

I pomeriggi interi al campo sportivo per allenarmi. 

I pomeriggi in palestra. 

La mia voglia di essere sempre la prima, la migliore.  

Nonostante già all'età di 10 anni mi fossi iscritta al corso di ginnastica ritmica e devo dire che in quegli squarci di momenti riuscivo ad essere anche elegante e femminile, fuori da quel luogo tornavo ad essere il maschietto bullo.

Poi divento grande, 18 anni quasi, ed inizio ad indossare i tacchi, le perle e decido che voglio anche io una festa per il mio compleanno in onore della maggiore età.

Vestito da scegliere. 

Quale scegliere?

Volevo qualcosa che potesse rappresentare quel mio nuovo modo di sentirmi; un nuovo modo che aveva virato sì verso una maggiore femminilità, ma che di sicuro non aveva abbandonato la voglia di indipendenza e di affermazione, al pari dei maschi, ma non come maschio, come Donna.

Passeggiando per Napoli mi capitò di notare una vetrina, quella della Griffe Luisa Spagnoli. 

In realtà non avevo mai indossato quegli abiti e non ne conoscevo la storia, però tra i vari brand, come Valentino, Trussardi, Versace, Armani, lei era l'unica donna, allora decisi di comprare uno dei suoi abiti. 

Così feci. 

Grazie ai miei genitori comprai questo meraviglioso abito di Luisa Spagnoli.

Dopo tanti anni, circa 30, in TV mandarono un film sulla sua storia, questa grande imprenditrice che a cavallo tra il 1800 ed il 1900 fece qualcosa di straordinario. 

Per capirci lei è la donna che "inventò" il bacio perugina, prima di diventare poi una bravissima stilista di moda.

Lei è la donna che si innamorò, ancora sposata, di un uomo molto più giovane di lei.

Lei è la donna che ha anticipato ciò che sarebbe avvenuto in futuro e che in futuro sarebbe stato ancora un tabù. 




1 commento:

  1. Ho fatto il tuo stesso percorso... A 19 anni il ciao a 25 il gilera 225...il mio primo tailleur della Spagnoli lo indossati a 20 anni. Ho ammirato il suo bacio che prima di diventare tale era nato come un pugno..... Questo fa la differenza ♥️

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