UN NUOVO PRIMO MAGGIO




Ho apprezzato il discorso del ministro del lavoro nel punto in cui, riferendosi alla crescita, benché minima, del PIL, ha ringraziato gli imprenditori. 
Lavoratori ed imprenditori sono in egual misura “responsabili” della crescita o della decrescita di un Paese. dando per assodato che vi siano determinate congiunture e che politiche micro e macroeconomiche poste in essere dai governi vadano nella giusta direzione. 
Da un lato i lavoratori (siano essi operai, impiegati, quadri, dirigenti e via discorrendo) offrono il proprio lavoro in modo serio e vedendosi riconoscere tutti i diritti, in particolare vedendosi riconoscere un salario o uno stipendio commisurati alle attività che svolgono (è la Costituzione che all’art. 36 lo sancisce, quindi da questo principio nessun imprenditore dovrebbe esimersi).
Dall’altro lato ci sono gli imprenditori che, coraggiosamente direi, considerato il marasma di leggi, obblighi e rischi da fronteggiare, si assumono il rischio economico e finanziario di avviare attività, per le quali è richiesta l’offerta di forza lavoro. 
Un gatto che si morde la coda: non c’è occupazione se non c’è impresa e non c’è impresa se non c’è forza lavoro. 
Oggi dunque, primo maggio, vorrei fosse la festa di tutti. 
Operai. 
Impiegati. 
Imprenditori.
 Auspico dunque che si possa creare una sinergia-collaborazione che non sia solo orizzontale, lavoratori-lavoratori o imprenditori-imprenditori, ma che sia trasversale. 
Solo così, e con gli interventi del Governo, il nostro Paese potrà crescere in maniera esponenziale, mi auguro. 

1 commento: